AIO - Associazione Italiana Obesità

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Problemi quotidiani - L'abbigliamento

Nelle società ad alto livello culturale-economico, l'obesità rappresenta una condizione di normalità fisica. Negli Stati Uniti, dove metà della popolazione è in sovrappeso ed un terzo è francamente obesa, l'individuo vive una situazione rilassata nelle proprie attività sociali e non tende proprio a mimetizzarsi; passeggia tranquillamente in pantaloni corti mangiando serenamente un gigantesco gelato e non si sente né in colpa né oggetto di derisione o di curiosità.
La cultura mediterranea, pur privilegiando fattori ri estetici legati all'opulenza, tende invece a seguire i modelli imposti dai mass-media, che in realtà rappresentano l'eccezione, e talvolta ironizza sugli eccessi di peso. Il soggetto obeso in Italia tende, come del resto quasi tutti, ad adeguarsi agli schemi che la società gli impone, mimetizzando le proprie dimensioni con abiti larghi e lunghi, prediligendo abiti scuri, chiusi e a tinta unita, utilizzando accessori, come orologi o gioielli vistosi, per deviare l'attenzione verso punti periferici dove meno evidente appare la condizione di obesità.
Ma è proprio nell'abbigliamento che la persona obesa incontra le difficoltà maggiori. Alcuni accessori o capi sono introvabili se non a prezzi elevati o solo su misura, sempre con costi elevatissimi. Eppure l'obesità in Italia rappresenta una vasta nicchia di mercato non ancora valutata adeguatamente dal punto di vista commerciale. Labbigliamento è uno degli elementi essenziali per la vita di relazione di ogni individuo. Per le taglie classiche vi è una scelta infinita per qualità, prezzo e varietà, ma quando si cerca qualcosa di più ampio si incontrano gravi limitazioni. Sono infatti pochi i negozi con disponibilità di grandi taglie e, spesso, solo nelle grandi città.
Quando una persona in notevole sovrappeso riesce a trovare un negozio in cui si vendono esclusivamente taglie grandi o grandissime si ritiene fortunata ed affronta con molta più serenità la scelta dei capi o degli accessori. E' incredibile come non esistano anche in Italia centri globali che commercino tutto il possibile per le esigenze di molte migliaia di persone che non trovano risposte e non solo nel campo dell'abbigliamento. II problema sembra certamente sottovalutato dall'industria anche se la varietà stessa delle taglie renderebbe ampia produttività con i grandi numeri dei potenziali clienti. Se in Italia sono infatti diversi milioni le persone in sovrappeso, le persone con obesità conclamata sono circa 4.000.000. I capi di abbigliamento hanno il problema delle taglie, ma anche di costo che di solito è superiore del 20/30%, se non di più. La difficoltà di reperimento fa passare in secondo piano la possibilità di seguire la moda o scegliere il colore desiderato.
In conclusione, l'obeso deve adattarsi a molti condizionamenti o rivolgersi alle sempre più rare e costose sartorie. Le taglie reperibili sul mercato, per l'abbigliamento da donna, giungono fino alla 60, eccezionalmente alla 70 ed i costi sono elevati poiché la qualità è obbligatoriamente più elevata. Sono infatti usati tessuti non sintetici come cotone, lino, lana, seta, viscosa, indispensabili per risolvere i problemi di traspirazione. Il cotone deve essere di filo di Scozia o egiziano. La maglieria in lana è scarsamente richiesta dato che le persone obese difficilmente soffrono il freddo.
Le calze elasticizzate sono facilmente reperibili, anche per uomo e non rappresentano un problema, mentre invece lo è la ricerca di adeguati collants. Con il crescere delle taglie diviene sempre più difficile reperire biancheria intima. Le calzature, nei casi di obesità più grave, si riducono alle classiche pianelle che sono gravemente deleterie nell'uso prolungato. Non favoriscono infatti la posizione del piede che dovrebbe essere ad arco per una conformazione ossea strutturata per sostenere un peso di gran lunga inferiore. Si crea con il tempo una sofferenza alle articolazioni del piede, delle ginocchia e della spina dorsale (artrosi), talvolta con forti dolori cronici.
Solo in negozi specializzati si possono reperire calzature idonee per piedi a pianta regolare ma di grosse dimensioni.
Labbigliamento da uomo presenta molteplici problematiche: i tessuti sono di solito misti a trama più resistente con taglie che giungono sino alla 80, ovvero una circonferenza di più di 160 cm. I pantaloni sono con cavallo ampio e coscia grande. Le giacche, usate solo quando indispensabili, sono abitualmente di buona qualità e pertanto di costo elevato. Le tute rappresentano l'abbigliamento più frequentemente indossato nel tempo libero, anche se quelle di marca sono in rapporto più costose. Le camicie presentano abitualmente il collo con altezza di 4 cm con taglie disponibili sino alla 23 ovvero con una circonferenza di collo di 55 cm. Le cravatte hanno una lunghezza di 160 cm invece degli abituali 140 e le cinture giungono sino a 2 m di lunghezza mentre le bretelle, più o meno comode, sono circa 20 cm più [un- ghe. I cinturini di orologio hanno una lunghezza limitata, quelli a bracciale sono troppo stretti. Le calze devono essere elastiche e molto morbide poiché le gambe possono raggiungere anche 50 cm di circonferenza, spesso con vene varicose. Negli Stati Uniti è in commercio un pratico dispositivo che permette di infilare i calzini anche agli anziani o a chi sia affetto da un trauma. I guanti, raramente adoperati, devono essere in fibra elastica. La biancheria intima è quasi sempre in filo do Scozia e può essere reperita in commercio sino alla taglia 14.


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